2° APPUNTAMENTO “FERMARE IL GENOCIDIO, ROPORTARE LA GIUSTIZIA, APRIRE ALLA PACE”

2° APPUNTAMENTO “FERMARE IL GENOCIDIO, ROPORTARE LA GIUSTIZIA, APRIRE ALLA PACE”

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Giovedì 23 novembre prossimo in piazza della Vittoria a Empoli si terrà un nuovo presidio per
chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Un immediato stop ai bombardamenti e agli
scontri è sempre più urgente per fermare quello che ormai è un vero e proprio genocidio contro la
popolazione civile.
Una situazione denunciata più volte anche dalle Nazioni Unite, oltre che dalle organizzazioni non
governative e dalle associazioni che operano all’interno della Striscia. Ma che finora non ha trovato
una risposta da parte del governo di Israele.
Di fronte ad un numero di vittime in continua crescita, tra cui cinquemila bambini, famiglie
distrutte, sfollati, case, scuole e ospedali sotto le bombe, la richiesta più urgente è quella far cessare
gli attacchi e assistere massicciamente la popolazione. Tutto ciò, però, non basta.
Perché il genocidio che si sta consumando a Gaza in queste settimane è solo l’ultimo atto del
regime di oppressione che vive il popolo palestinese. Un popolo prigioniero nella sua terra da oltre
ottant’anni, che dall’inizio del nuovo millennio ha visto un’ulteriore peggioramento della propria
condizione nella totale indifferenza della comunità internazionale.
Nei territori della Cisgiordania, occupati illegalmente dal 1967 dal governo israeliano attraverso
l’esercito, è in atto una vera e propria politica di apartheid. Sono cresciuti in maniera esponenziale
gli insediamenti di colonie, più volte condannati anche dall’Onu. Inoltre, migliaia di famiglie
palestinesi a Gerusalemme Est e in altre città sono state sfrattate dalle loro case con la forza. Mentre
sono andate avanti le violazioni giudiziarie (su tutte la detenzione amministrativa senza limiti) a
danno della popolazione palestinese. Mentre nella Striscia di Gaza dal 2007 in poi la situazione si è
progressivamente aggravata con vere e proprie ritorsioni nei confronti della popolazione civile,
chiusa dentro una prigione, senza accesso ai servizi e totalmente dipendente dalle forniture decise
dalle autorità israeliane.
Tutto ciò non è accettabile. Non lo è stato finora, nonostante il silenzio internazionale. Lo è tanto
meno adesso. Per questo chiediamo di fermare le armi e di tornare a parlare di giustizia e diritti per
la popolazione palestinese. Solo in questo modo potremo avere un futuro di pace per questa terra
martoriata.
Per questo torniamo in Piazza della Vittoria ad Empoli giovedì 23 Novembre dalle 19:00 e
invitiamo tutta la comunità ad esserci, con i propri corpi e le proprie voci, per la popolazione
palestinese.